giovedì 29 settembre 2011

Autosocialisti?


Anch’io vorrei dare, come Emilio Drella Balda, un buomgiorno ai socialisti, ma non ne conosco. Forse lui ne conosce qualcuno. Conosco dei politici che si autodefiniscono tali, ma non credo che basti. Mi sembra una usurpazione di titolo che fa rivoltare nella tomba i socialisti veri che hanno segnato la storia del mondo.
Sembra che nel passato alcuni notabili sammarinesi un po’ arricchitii si siano auto- attribuiti una nobiltà che nessuo aveva loro concesso. Sono giustamente svaniti nel nulla. Questi autosocialisti sono incamminati sulla stessa strada: nessuno può riconoscere loro una legittimità a fruire di tale prestigioso titolo. Invece sono addirittura così strafottenti da pretendere di selezionale loro chi sia vero socialista e chi no. Fanno il paio coi chi pretende di fare politica definendosi rappresentante della fede cristiana poi sono peggio degli altri: in questo caso c’è anche la bestemmia.
I socialisti storici si ponevano in antagolismo ai borghesi perché rivendicavano il riscatto della classe operaia ed un profetico internazionalismo, ma anche per comportamenti moralmente rigorosi e per onestà personale, in alternativa al corrotto mondo borghese.
Conoscete dei socialisti (di quelli che contanoe fatte rare eccezioni – ovviamente) che si siano distinti dalle altre forze politiche per rigore morale e che non abbiano goduto di vantaggi per se e per gli amici dal loro fare politica?
A me sembra che tutto miri a ricreare l’asse nefasto dell’affarismo Socialisti – Dc che ha portato il Paese sull’orlo del baratro, ipotesi confermata dai fatti che dimostrano come i tentativi di rinnovare la Dc siano falliti.
Quanto sarebbe stato più giusto che un anno dedicato ad un argomento paradossale come l’unificazione del nulla, fosse stato dedicato alla gravità derlla situazione del Paese per trovare fronti vasti e innovativi per salvarlo dalla catastrofe!
Grazie anche a Gigi Lonfernini che ci ricorda il rispetto della Istituzione Reggenziale, ma anche i partiti debbono pensare bene a chi designano per evitare certe reazioni.
Giovanni Giardi

giovedì 11 agosto 2011

San Marino nell'incubo

Ma in che mondo vivono i responsabili del nostro Paese?
La vecchiaia dovrebbe darmi una saggezza calma; il superamento positivo di una grave vicenda di salute dovrebbe darmi una visione ottimista, ma sono invece furente con chi ci governa nonchè pessimista ed estremamente preoccupato per il futuro del mio Paese.
La crisi pesa come un incubo sul Paese. E’ diffusa, evidente, gravissima e inevitabile nei suoi elementi che sono fuori dalla nostra portata, ma ancora più grave nei suoi elementi aggiuntivi che ci siamo procurati da soli, anzi che qualche stratega del Paese ci ha procurato per incompetenza, mancanza di senso dello Stato e della legalità, cupidigia senza limiti e una buona dose di propensione alla criminalità.
I rischi per il paese cominciano a profilarsi nella loro gravità alla consapevolezza di molti, ma non sembra alla consapevolezza di chi ha la responsabilità del Paese.
Infatti non si vedono progetti per l’immediato e per il medio termine. Non si vedono progetti per il futuro. Si tira avanti. Per risolvere i problemi si ripropongono caparbiamente coloro che questi problemi hanno provocato; da mesi stanno parlando d’altro: alchimie politiche di altri tempi, un governo con una maggioranza risicata che non è sicura di essere legittimata per usufruire del premio di maggioranza dopo l’uscita di una componente, l’opposizione limitata a SU perché tutti gli altri sono impegnati a dribblarsi reciprocamente per dare per primi un appoggio mascherato al governo, poi la novità storica: sono tornati a parlare di unificazione socialista per l’ennesima volta e con le stesse persone che hanno all’attivo più scissioni, separazioni e trasformismi di quante fossero le concubine di Re Davide.
Il Paese reale più consapevole osserva costernato queste manovre fuori dal mondo e vive con angoscia la perdita dei posti di lavoro, l’incertezza per il futuro, le prospettive di figli e nipoti.
Il Paese aveva bisogno di un sussulto di ribellione dignitosa e coraggiosa agli affaristi che hanno rovinato il Paese (per fortuna qualche azione viene dalla magistratura italiana), aveva bisogno di un governo straordinario di rottura (che emarginasse i responsabili della situazione che invece sono sempre lì e non solo in un partito): un governo preposto a far fronte all’emergenza; che rispondesse anche con programmi straordinari (invece di spendere milioni con l’inattività tenendo operai a casa), ai problemi occupazionali; che mettesse al sicuro l’iss e lo stato sociale; un governo per risolvere i problemi con l’Italia, della trasparenza, dei rapporti con l’Europa, che prevenga ormai possibili sacche di povertà … .
La gente più consapevole attende che le persone per bene presenti (magari un po’ emarginate) in tutti i partiti nelle forze economico - sociali e nel Paese trovino un’alleanza fuori dai vischiosi vecchi schemi per farsi carico dei problemi del Paese e abbandonino l’abbraccio mortale dei cadaveri della politica e degli affari che si ritrovano come compagni di viaggio come succedeva ai perseguitati dall’inquisizione che venivano chiusi in un sacco in compagnia di un cadavere fino alla morte.
Coraggio, se ci siete battete un colpo o per i Paese potrebbe essere troppo tardi!
Giovanni Giardi

domenica 22 maggio 2011

MUTAMENTI DI INIZIO MILLENNIO

Intervista a Giovanni Giard di Luca Lazzari per "l'altra Rupubblica" - aprile 2011
Prova di tracciare un quadro della situazione alla luce della tua esperienza.Sono,
come tanti della mia generazione, estremamente preoccupato per il futuro del Paese e per il tipo di vita lasceremo alle nuove generazioni.
I nostri genitori ci hanno tirato fuori dall'arretratezza del vecchio mondo e dalla miseria della guerra La nostra generazione ha lottato per condizioni progredite di vita, per la dignità e la certezza del lavoro.
Pensavamo di lasciare ai nostri figli e nipoti questa eredità frutto di decenni di lotta. Ora ci rendiamo conto che resta ben poco di tutto questo: la crisi generale aggiunta alla insipienza, imprudenza e ingordigia criminosa di chi ha avuto responsabilità pubbliche in questi ultimi decenni, hanno distrutto tutto il lavoro ed i progressi dei decenni precedenti.
Oggi l'occupazione non è più una certezza e le prospettive di lavoro si presentano tragiche; le condizioni di lavoro sempre più precarie e con livelli di diritti e dignità sempre più arretrate che sfiorano le condizioni esistenti agli albori dell'era industriale. Grossi rischi corrono lo Stato sociale e tutte le conquiste sociali risalenti agli anni '60 e '70.
La nostra generazione è destinata a registrare con rammarico il fallimento di un sogno: lasciare alle nuove generazioni del Paese uno Stato, moderno, stimato, governato dalla certezza del diritto, pienamente e prestigiosamente integrato nel consesso internazionale dei popoli. Oggi a prevalere sono la paura e la vergogna.
In Italia ed in giro per il mondo non va meglio. La mia generazione ha sperato e lottato perchè la pace, la libertà, la democrazia, i diritti umani si sarebbero affermati ed estesi. Invece….
Cos'è cambiato nella gente?
Ho la convinzione profonda che sia stato perseguito un progetto di stravolgimento culturale, quasi antropologico, dell'uomo-cittadino: un disegno per costruire un uomo che pensa, consuma e vota come televisione comanda,..... (segue in www.promemoria.sm/politica_e_istituzioni.html#7 )

giovedì 13 gennaio 2011

persecuzioni e altro

In questo momento di lutto e di orrore per gli attentati ai cristiani è giusto l’accorato appello del Papa per la libertà religiosa. Però bisogna anche ricordare alcune cose:
• l’Iraq era uno dei pochi paesi arabi in cui i cristiani vivevano relativamente liberi e protetti. Il Papa e altri avevano SUPPLICATO DI NON FARE QUESTA GUERRA soprattutto per la lacerazione con l’islam. Cielle e gli amici politici che si dicono difensori dei valori cristiani erano con gli USA Noi piangiamo questi martiri e loro piangono le decine di migliaia di civili “ammazzati dai cristiani” secondo loro, non dagli americani. L’Iraq diventerà un altro Iran per l’ottusità degli occidentali facendo perdere spazio ai moderati ed ai tolleranti di tutto quel mondo. Eppure alcuni, anche Vescovi, criminalizzano l’intero mondo islamico e fomentano il razzismo;
• invocare la libertà religiosa per la Chiesa dovrebbe voler dire prioritariamente la sconfessione di precedenti norme dei Papi. Una a caso: “….. I Cattolici non possono sostenere che la libertà di coscienza e di culto è un diritto proprio di ogni uomo; erroneo sostenere che deve esistere la libertà religiosa e di stampa, ed erroneo sostenere il rispetto per le altre religioni cristiane …”. (“Pio IX Sillabo o Catalogo dei principali errori del nostro tempo”) qualcuno briga ancora per santificarlo e fa riunioni periodiche per celebrarlo);
• libertà religiosa è anche concedere il diritto di costruire luoghi di culto a tutti anche moschee in Italia;
• E’ strumentale utilizzare le persecuzioni per sostenere il diritto al finanziamento delle scuole private. Almeno in Italia per me è sbagliato, per una lunga serie di motivi, non mandare i figli alla scuola di tutti. Se una famiglia vuole sbagliare a danno principalmente dei propri figli, almeno non chieda soldi allo Stato a danno della scuola pubblica (come del resto direbbe la Costituzione). Con la libertà religiosa comunque non c’entra.