lunedì 26 aprile 2010

La Chiesa che vorrei

Può un credente esprimere un orientamento su come vorrebbe fosse la sua Chiesa o è violazione di un dogma? (1) Sia chiaro che non credo che i dogmi c'entrino molto con la fede, ma il quesito lo pongo sul serio perché c'è chi pensa che l'istituzione Chiesa sia il massimo di rigorosa trasposizione della volontà di Gesù, mentre io credo che la Sua istituzione non sia stata la prima delle preoccupazioni di Gesù venuto ad annunciare il Regno e la buona novella a tutte le genti e sia comunque una povera trasposizione umana, nemmeno il meglio che gli uomini avrebbero saputo fare (vedere anche)
Allora provo a dire cosa sogno io per la Chiesa. Ovviamente neanch'io sono certo che si tratterebbe del meglio. Comunque alcune certezze le ho. Vorrei una Chiesa più evangelica, di servizio, governata dalla sola legge portata da Gesù per i suoi seguaci: l'amore e l'immagine di un Dio padre.
Certamente Gesù è stato chiaro su questo quanto feroce contro le regole farisaiche (2) osservate le quali si pretendeva di essere a posto con Dio (la legge che uccide). Invece si sono riprodotte e vedo crescere regole farisaiche per essere accettati dalla Chiesa e l'immagine del Dio truce e castigatore del vecchio testamento.
La vorrei meno gerarchica (al primo posto il popolo di Dio), più povera, che rimetta al centro il kerigma, l'annuncio fondamentale ed essenziale: quindi che abbandoni gradualmente temporalismo, devozionismo, miracolismo, dolorismo, tradizionalismo, sacralismo e maschilismo (derive di oggi) per tornare all'essenza e alla grandezza del messaggio e dell'annuncio cristiano oggi sepolto, e nascosto al mondo sotto tutti questi "ismi".
Vorrei chiese spoglie da immagini e icone che hanno generato idolatria, sacerdoti senza tanti voti e sacralità, ma semplici credenti probi che svolgano un servizio delegato dalla comunità dei credenti.
Può sembrare una semplificazione ma certamente non andebbe peggio di quanto stia andando ora …

(1) Haering si chiede "Perchè non fare diversamente?". Molari si chiede "E' possibile cambiare la chiesa?" . Altri teologi e anche Vescovi dicono più drasticamente che sì, è necessario e urgente. Martini però denuncia che molti non si esprimono perchè preoccupati di non inimicarsi la gerarchia conservatrice e repressiva
(2) Nel TALMUD si contano 613 precetti, di cui 365 divieti rispettando i quali si era a posto con Dio. Non ricordano un po' i precetti, le norme, le regole che si richiedono ad un "buon cristiano"?

martedì 13 aprile 2010

Chi non ha criticato la Chiesa non l'ha amata

C'è sofferenza per i credenti consapevoli, non per gli attacchi alla gerarchia che paga anni di arroganza e di immunità, ma per il male e il dolore dei bambini vittime.
Sono credente e praticante, ma da anni mi batto anche dal mio piccolo sito www.promemoria.sm, soprattutto nella pagina www.promemoria.sm/fede_consapevole_e_coscienza_libera.html indicizzata su google), per alcune svolte necessarie per salvare, più che la Chiesa, la fede che deve trasmettere per compito istituzionale.
Ho sostenuto la necessità di distinguere la religione dalla fede (invece oggi si vuole una religione senza fede, profeti Pera, Ferrara e il ns. Vescovo), la necessità di tornare ad una chiesa come l'avevano pensata gli apostoli (di servizio e non di potere, povera, governata da un'unica legge: l'amore), di abbandonare devozionismo, miracolismo, dolorismo, tradizionalismo, temporalismo (derive di oggi) per tornare all'essenza e alla grandezza del messaggio e dell'annuncio cristiano oggi sepolto, e nascosto al mondo in attesa, sotto tutti questi "ismi".
Ho trovato i cristiani benpensanti tanto cari alla Chiesa e alcune volte gli stessi parroci che mi hanno attaccato ferocemente. Ma ero io e i pochi dissidenti che con le critiche difendevamo la fede, non loro. Hanno aiutato la Chiesa a sbagliare e a persistere nel non rinnovamento. Hanno affossato e tradito il Concilio.
Ora accusano di complotto il mondo intero (mi sembra di sentire Berlusconi). Ma non finirà qui: sono tante le non verità a cui sono stati legati i fedeli e quando scoppieranno sarà crisi ancora più nera. Un esempio: c'è qualche vescovo che dice alle migliaia di pellegrini che vanno a Torino a vedere (ma qualcuno ad idolatrare) un lenzuolo dalla storia improbabile che lì non c'è Gesù, che Gesù è più presente, l'ha detto Lui, in un povero che incontreranno disperato alla stazione?
Soprattutto bisognava liberare il sacerdozio e la stessa Chiesa da un sacralismo e maschilismo anacrinistici (altri "ismi") che non c'entrano niente con la fede e ha allontanato la Chiesa dal mondo.
Scusate, ma per le sofferenze ingiuste che mi hanno provocato per anni alcuni fratelli credenti, anche sacerdoti, queste cose dovevo dirle.
Se la crisi attuale servisse per una svolta, felice crisi.
Giovanni Giardi
www.promemoria.sm