giovedì 11 agosto 2011

San Marino nell'incubo

Ma in che mondo vivono i responsabili del nostro Paese?
La vecchiaia dovrebbe darmi una saggezza calma; il superamento positivo di una grave vicenda di salute dovrebbe darmi una visione ottimista, ma sono invece furente con chi ci governa nonchè pessimista ed estremamente preoccupato per il futuro del mio Paese.
La crisi pesa come un incubo sul Paese. E’ diffusa, evidente, gravissima e inevitabile nei suoi elementi che sono fuori dalla nostra portata, ma ancora più grave nei suoi elementi aggiuntivi che ci siamo procurati da soli, anzi che qualche stratega del Paese ci ha procurato per incompetenza, mancanza di senso dello Stato e della legalità, cupidigia senza limiti e una buona dose di propensione alla criminalità.
I rischi per il paese cominciano a profilarsi nella loro gravità alla consapevolezza di molti, ma non sembra alla consapevolezza di chi ha la responsabilità del Paese.
Infatti non si vedono progetti per l’immediato e per il medio termine. Non si vedono progetti per il futuro. Si tira avanti. Per risolvere i problemi si ripropongono caparbiamente coloro che questi problemi hanno provocato; da mesi stanno parlando d’altro: alchimie politiche di altri tempi, un governo con una maggioranza risicata che non è sicura di essere legittimata per usufruire del premio di maggioranza dopo l’uscita di una componente, l’opposizione limitata a SU perché tutti gli altri sono impegnati a dribblarsi reciprocamente per dare per primi un appoggio mascherato al governo, poi la novità storica: sono tornati a parlare di unificazione socialista per l’ennesima volta e con le stesse persone che hanno all’attivo più scissioni, separazioni e trasformismi di quante fossero le concubine di Re Davide.
Il Paese reale più consapevole osserva costernato queste manovre fuori dal mondo e vive con angoscia la perdita dei posti di lavoro, l’incertezza per il futuro, le prospettive di figli e nipoti.
Il Paese aveva bisogno di un sussulto di ribellione dignitosa e coraggiosa agli affaristi che hanno rovinato il Paese (per fortuna qualche azione viene dalla magistratura italiana), aveva bisogno di un governo straordinario di rottura (che emarginasse i responsabili della situazione che invece sono sempre lì e non solo in un partito): un governo preposto a far fronte all’emergenza; che rispondesse anche con programmi straordinari (invece di spendere milioni con l’inattività tenendo operai a casa), ai problemi occupazionali; che mettesse al sicuro l’iss e lo stato sociale; un governo per risolvere i problemi con l’Italia, della trasparenza, dei rapporti con l’Europa, che prevenga ormai possibili sacche di povertà … .
La gente più consapevole attende che le persone per bene presenti (magari un po’ emarginate) in tutti i partiti nelle forze economico - sociali e nel Paese trovino un’alleanza fuori dai vischiosi vecchi schemi per farsi carico dei problemi del Paese e abbandonino l’abbraccio mortale dei cadaveri della politica e degli affari che si ritrovano come compagni di viaggio come succedeva ai perseguitati dall’inquisizione che venivano chiusi in un sacco in compagnia di un cadavere fino alla morte.
Coraggio, se ci siete battete un colpo o per i Paese potrebbe essere troppo tardi!
Giovanni Giardi