martedì 13 aprile 2010

Chi non ha criticato la Chiesa non l'ha amata

C'è sofferenza per i credenti consapevoli, non per gli attacchi alla gerarchia che paga anni di arroganza e di immunità, ma per il male e il dolore dei bambini vittime.
Sono credente e praticante, ma da anni mi batto anche dal mio piccolo sito www.promemoria.sm, soprattutto nella pagina www.promemoria.sm/fede_consapevole_e_coscienza_libera.html indicizzata su google), per alcune svolte necessarie per salvare, più che la Chiesa, la fede che deve trasmettere per compito istituzionale.
Ho sostenuto la necessità di distinguere la religione dalla fede (invece oggi si vuole una religione senza fede, profeti Pera, Ferrara e il ns. Vescovo), la necessità di tornare ad una chiesa come l'avevano pensata gli apostoli (di servizio e non di potere, povera, governata da un'unica legge: l'amore), di abbandonare devozionismo, miracolismo, dolorismo, tradizionalismo, temporalismo (derive di oggi) per tornare all'essenza e alla grandezza del messaggio e dell'annuncio cristiano oggi sepolto, e nascosto al mondo in attesa, sotto tutti questi "ismi".
Ho trovato i cristiani benpensanti tanto cari alla Chiesa e alcune volte gli stessi parroci che mi hanno attaccato ferocemente. Ma ero io e i pochi dissidenti che con le critiche difendevamo la fede, non loro. Hanno aiutato la Chiesa a sbagliare e a persistere nel non rinnovamento. Hanno affossato e tradito il Concilio.
Ora accusano di complotto il mondo intero (mi sembra di sentire Berlusconi). Ma non finirà qui: sono tante le non verità a cui sono stati legati i fedeli e quando scoppieranno sarà crisi ancora più nera. Un esempio: c'è qualche vescovo che dice alle migliaia di pellegrini che vanno a Torino a vedere (ma qualcuno ad idolatrare) un lenzuolo dalla storia improbabile che lì non c'è Gesù, che Gesù è più presente, l'ha detto Lui, in un povero che incontreranno disperato alla stazione?
Soprattutto bisognava liberare il sacerdozio e la stessa Chiesa da un sacralismo e maschilismo anacrinistici (altri "ismi") che non c'entrano niente con la fede e ha allontanato la Chiesa dal mondo.
Scusate, ma per le sofferenze ingiuste che mi hanno provocato per anni alcuni fratelli credenti, anche sacerdoti, queste cose dovevo dirle.
Se la crisi attuale servisse per una svolta, felice crisi.
Giovanni Giardi
www.promemoria.sm

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