mercoledì 25 luglio 2012

Vescovo Negri. Difendere la fede dalle sue uscite

Il Paese vive un momento drammatico, centinaia di persone sono disperate senza lavoro e senza prospettive, già decine di famiglie sono alla miseria e per mangiare ricorrono alla Caritas o persone caritatevoli, la Chiesa è allo sfacelo e i sacerdoti del vicariato, che tacciono su questa situazione (l’ultima volta che hanno scritto è stato per polemizzare con me sempre per un’uscita insopportabile del Vescovo), trovano il tempo per scrivere un volantino distribuito in tutte le Chiese alla messa della domenica per difendere il Vescovo sulla vicenda dell’istanza d’arengo su uno dei vari diritti negati ai gay. Come in altre prese di posizione il Vescovo ha torto marcio ed è indifendibile sul piano della fede e sul piano della verità (non si capisce bene se sa di cosa ha parlato). Si intravede solo una forte caratterizzazione ideologica, omofoba e anche razziale (vedi fra le tante altre la dichiarazione sull’islam del I° novembre 2010).
La nuova uscita del Vescovo, stavolta, sembra inspiegabile ma rientra nel pensiero di una parte della Chiesa, per fortuna non tutta. E’ quella dell'integralismo comeinista che vuole imporre agli altri per legge quello che qualcuno crede per conformismo religioso o per ideologia ("IO credo che il matrimonio sia indissolubile, quindi TU non puoi divorziare; IO credo che una vita affettiva per gli omosessuali sia peccato, quindi TU non devi averla; IO voglio che per legge TU non stacchi i tubi in ospedale e continui a sopravvivere anche contro la tua volontà; per legge IO voglio che non ti siano riconosciuti i diritti se scegli di convivere invece di essere sposato, ecc). La fede in queste cose non c'entra niente, è solo ideologia che non può essere imposta a chi la pensa diversamente o a chi abbia una fede diversa. La lezione dovrebbe essere quella della lettera a Diogneto dei primi cristiani (“noi non lo facciamo ….”).
Gravissimo, poi, l’attacco alle istituzioni che hanno scelto sulla base dei diritti civili. “Come si permette di attaccare le istituzioni”, fanno presente alcuni cittadini, “crede di avere ancora il potere temporale?”
Cos’è poi questo famiglia “valore non negoziabile”? Si potrà imporre per decreto il matrimonio a chi non vuole sposarsi? E a chi sceglierà di convivere saranno negati i diritti civili o sarà fatto una ricognizione meticolosa del sesso di chi sta assieme?
Difendo quindi lo stato laico anche per difendere la mia fede, perché in futuro non vorrei che per legge mi venisse imposto qualcosa che contrasta con essa e con la mia coscienza come avviene in altri stati confessionali cari al mio Vescovo.
“Qualcuno fermi questo Vescovo a sei zampe” dannoso per la Chiesa e per la Fede.
Giovanni Giardi

Altre riflessioni sul Vescovo e sulla Chiesa in
www.promemoria.sm/chiesa_e_stato_laico.html

2 commenti:

  1. http://www.osservatoreromano.va/portal/dt?JSPTabContainer.setSelected=JSPTabContainer%2FDetail&last=false=&path=/news/editoriali/2012/190q12-Uno-scandalo-inesistente.html&title=%20%20%20Uno%20scandalo%20inesistente%20%20%20&locale=it

    Tutto il testo risulta troppo lungo, se non funziona il Link qui sopra sarebbe da copiare e incollare sulla riga della ricerca "Web" in alto,

    Si tratta di un articolo di "Le Monde" riportato dall'Osservatore Romano dal titolo

    Uno scandalo inesistente

    sulle polemiche sollevate in Francia a proposito della preghiera per l’Assunta,

    «La Chiesa è abituata a essere lo zerbino su cui si puliscono i piedi», si è sfogato il cardinale Barbarin. Infatti, ogni occasione è buona. In discussione è una preghiera redatta da monsignor André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, presidente della Conferenza episcopale francese, per la festa dell’Assunzione. Si può notare subito la sproporzione flagrante tra la delicatezza del testo e le accuse violente che ha suscitato.

    Questa preghiera non attacca, né mette in discussione nessuno, e certamente non gli omosessuali. Ricordo la quarta invocazione, quella che fa nascere la polemica, ma che, notiamo, viene dopo altre tre, una delle quali per coloro che sono stati «recentemente eletti per legiferare e governare». Ecco la frase scandalosa, che fa fremere le anime virtuose certe del loro buon diritto: «Per i bambini e i giovani; che tutti aiutiamo ciascuno a scoprire il proprio cammino per progredire verso la felicità; che cessino di essere oggetto dei desideri e dei conflitti degli adulti per godere pienamente dell’amore di un padre e di una madre». Non voglio fare un’analisi del testo, ma non è forse evidente che ciò che qui è difeso non è accompagnato da alcuna condanna nei confronti delle persone e dei gruppi che non condividono la stessa visione dell’umanità e delle sue leggi?

    E se questi gruppi e queste persone non rinunciano a esprimere la loro opinione, perché la Chiesa non dovrebbe esprimere il suo pensiero su un tema che è al primo posto tra le sue preoccupazioni? Con buona pace di coloro che confondono laicità e anticlericalismo militante...

    (Qui manca quasi tutto l'articolo, per vederlo provare con il link in alto)

    ... Allora, dov’è lo scandalo? Dove sono i pregiudizi? Forse non là dove i clamori della malevolenza pretendono di scoprirli.
    Patrick Kéchichian
    21 agosto 2012

    Forse direte che non c'entra con le faccende sammarinesi, ma mi piacerebbe aprire un discorso con voi sulle recenti critiche al vescovo e sulle idee di Chiesa e di fede.

    Maurizio Montanari

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  2. Grazie per l’intervento e scusa per il ritardo della risposta. Il tema mi sta a cuore perché sono un credente ed un praticante rigoroso.
    La questione posta è in genere equivocata e in parte lo è anche nell’articolo che mi hai presentato: la Chiesa deve avere la massima libertà di parlare, ci mancherebbe – sono altri che non hanno voce, ma non può pretendere che lo Stato imponga agli altri per legge quello che lei crede per fede o per ideologia (coppie di fatto, testamento biologico, gay, ecc). Questo è comeinismo. Ci vuole molto a capirlo? La Chiesa può proporre e se è capace convertire la società. La lettera a Diogneto è esemplare: “… noi non lo facciamo”.
    Nella Chiesa c’è un filone di pensiero ancora legato al potere temporale, ma è più dannoso per la fede di tutte le persecuzioni e gli anticlericalismi.
    Anche a me piacerebbe continuare il confronto magari con mezzi più agili (e-mail, face book…)
    Potrei raccontarti gli sviluppi del confronto col Vescovo ed eventualmente farmi aiutare nella fede che credo certa, ma molto dialettica.
    Altre mie riflessioni in merito su www.promemoria.sm/fede_consapevole_e_coscienza_libera.html

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